A seguito della delibera del 4 giugno c.a. della Regione Lombardia, ARCO si è immediatamente attivata presso le altre regioni italiane nelle quali vigeva già da tempo il blocco del piano terapeutico e anche nella regioni quali il Lazio e la Campania ove, da qualche settimana, i malati di orticaria cronica spontanea oltre i due anni di terapia omalizumab sono stati lasciati senza piano terapeutico.
Da subito l'Assessorato alla Sanità della Campania ha ascoltato le richieste di ARCO di creare un tavolo di discussione grazie al quale l'Associazione ha potuto portare recenti dati medico-clinici importanti relativi all'urgenza della continuità dei piani terapeutici.
L'Assessorato si è subito attivato per trovare soluzioni per i malati campani rimasti senza il farmaco, pur consapevole del grave blocco imposto alle regioni da AIFA in merito ai piani terapeutici di solo due anni.
La prima importante risposta dell'Assessorato è giunta oggi con la delibera dell'on. Ugo Trama in merito all'attivazione di un nuovo piano terapeutico (durata di due anni) col biologico per tutti i pazienti campani a cui è stato somministrato l'ultima infusione di omalizumab oltre 48 settimane fa (oltre 1 anno) e presentano un nuovo episodio di orticaria non riconducibile a quello iniziale.
L'Assessorato si è impegnato inoltre ad analizzare con scienza e coscienza la situazione dei pazienti CSU nella regione, così da potere trovare soluzioni concrete per non lasciare nessuno senza cura. ARCO sta lavorando con l'istituzione affinché ciò avvenga in tempi brevi per ovviare a sofferenze prolungate dei malati.
Ancora una volta viene dimostrato come il lavoro costante e prezioso di ARCO e dei suoi clinici porti concretamente alla possibilità di promuovere, presso le istituzioni, richieste suffragate da dati medico-scientifici nell'ottica di trovare assieme soluzioni percorribili e immediate nel rispetto dell'Art. 32 della Costituzione e quindi nel rispetto del diritto alle cure.